Ciao, Qui a Roma pare essere arrivata la primavera: fuori c’è il sole, e i glicini sono già esplosi in un lilla pieno e profumano le vie, nonostante l’immondizia buttata per strada.
Se penso alla me di quindici anni vedo un'adolescente in preda alle paturnie sull'essere amata e accettata (e quella pancia piatta che probabilmente mai più avrò). Mi sono rivista molto nella tua analisi nel rapporto con gli altri, nel tempo ho capito che bisogna scegliere con cura come investire le proprie energie, e che anche se il primo istinto è sempre quello di rispondere a tutti alle 4 di notte perché sono quella che c'è sempre, va bene anche imparare a dosarsi e preservarsi. È una cosa a cui penso spesso, contenta di averti letta ma meno contenta di dover dare ragione anche alla mia di madre (che come la tua sapeva già tutto)! 🌼
Alla fine queste mamme ci vedono lungo, mannaggietta a loro! Scrivere questa puntata è stato abbastanza catartico per me, perché a volte c'è proprio bisogno che alcune cose le diciamo a voce alta, che le fissiamo per bene. Sono davero felice che ti ci sia rivista. Mando un abbraccio a te e alla te 15enne.
La me quindicenne ha molti punti in comune con la tua, la me quarantenne, pure. Che bello poter crescere, cambiare, diventare chi si è. Grazie per questo numero e per tutti quelli prima, questo spazio sa di casa e accende sempre tante luci (e viva le amicizie da grandi)
Tu sei proprio l'esempio perfetto che dice: si può diventare amiche anche a 40 anni, e pure un po' prima! Grazie per le belle parole che dedichi a Qualcosa: è molto felice di leggerle!
Hai scritto una cosa molto saggia ♥️ mantenere un atteggiamento aperto e curioso quando parliamo con amiche e amici (che siano quelli di sempre o nuovi) è importantissimo. Le relazioni si costruiscono giorno dopo giorno, non dovremmo dimenticarcene. Grazie!
Svegliata da una zanzara, non riesco più a dormire, e capito qui. Molto interessante il concetto del nascondere parti di sé a seconda di chi si incontra: forse è la base di quella che ho sempre pensato fosse la mia "adeguatezza", il mio sapermela abbastanza cavare in molte situazioni ("cosa reprimo di me oggi?"). A quindici anni ero arrogante e timida. Con la cafonaggine tipica di chi pensa che tutti gli adulti che ha attorno se la sono giocati male e che lei farà meglio perché, è evidente, è intelligente. Ma anche la paura e la dolcezza di chi deve mettersi in gioco ogni giorno senza nessuno che le pari le chiappe.
Sono stata svegliata da una zanzara ogni notte (x5) alle 4 due settimane fa: SO COSA VUOL DIRE! Spero che essere finita qui sia stato, almeno un po’, un sollievo. Arrogante e timida è una meravigliosa combo e in effetti mi ci ritrovo pure io, se ripenso alla me 15enne. Sapersela cavare diciamolo: è una gran bella skill, l’importante è che quella repressione non diventi totale. Ps. Spero che la zanzara trovi un altro luogo dove andare
(vivo in Romagna: le zanzare erano già importanti prima, dopo gli alluvioni sono diventate una piaga che non mi fa dormire da aprile a fine ottobre. Posso solo sperare di trovare altri posti interessanti come questo nei prossimi molti mesi 😅)
qui a Roma di solito arrivano verso giugno e vanno via a novembre. Quest'anno hanno anticipato o almeno in casa nostra: abbiamo forse spostato qualcosa che gli faceva da tana? Non lo so, ma sono state notti difficili: dormivo con la racchetta per ammazzarle con il rischio di colpire la mia faccia o quella di marito, ehm.
Eh, io sono passata alla tenda stile Sudamerica. Ma non passa un filo d'aria e in più di giorno devo legarla perché sennò i gatti vi si appendono, costringendomi ad andare a sistemare i fisher ogni sera con la scala.
A 15 anni avevo una cricca campidanese, cercavo strenuamente di equilibrare l'essere "la buona figlia" con l'indole di ragazza curiosa che vorrebbe fare un sacco di esperienze. Negli anni ho realizzato che molte delle idee che avevo di me e delle mie amicizie quindicenni erano grandi proiezioni idealizzate; ci hanno pensato l'adultitudine, le batoste, la terapia ad aprirmi alla vera me. Mi sono ritrovata molto in tante delle cose che hai scritto sull'evoluzione delle amicizie insieme alle noi che diventiamo: non è affatto scontato rendersi conti che quei cambiamenti possono essere molto preziosi e produttivi. Evviva i trenta e i quarant'anni, insomma! 😊
Comunque questo “avevo una cricca campidanese” mi ha fatto volare assai, e ammetto che ho fatto dei voli pindarici immaginando cose. Questa cosa che dici delle proiezioni idealizzate mi sembra molto vera, mi ci ritrovo davvero tanto. E ammetto che non mi è accaduto solo in adolescenza ma anche più in là. Menomale che poi ho compiuto delle evoluzioni. Grazie per questi tuoi ricordi Alice❤️
Se penso alla me di quindici anni vedo un'adolescente in preda alle paturnie sull'essere amata e accettata (e quella pancia piatta che probabilmente mai più avrò). Mi sono rivista molto nella tua analisi nel rapporto con gli altri, nel tempo ho capito che bisogna scegliere con cura come investire le proprie energie, e che anche se il primo istinto è sempre quello di rispondere a tutti alle 4 di notte perché sono quella che c'è sempre, va bene anche imparare a dosarsi e preservarsi. È una cosa a cui penso spesso, contenta di averti letta ma meno contenta di dover dare ragione anche alla mia di madre (che come la tua sapeva già tutto)! 🌼
Alla fine queste mamme ci vedono lungo, mannaggietta a loro! Scrivere questa puntata è stato abbastanza catartico per me, perché a volte c'è proprio bisogno che alcune cose le diciamo a voce alta, che le fissiamo per bene. Sono davero felice che ti ci sia rivista. Mando un abbraccio a te e alla te 15enne.
La me quindicenne ha molti punti in comune con la tua, la me quarantenne, pure. Che bello poter crescere, cambiare, diventare chi si è. Grazie per questo numero e per tutti quelli prima, questo spazio sa di casa e accende sempre tante luci (e viva le amicizie da grandi)
Tu sei proprio l'esempio perfetto che dice: si può diventare amiche anche a 40 anni, e pure un po' prima! Grazie per le belle parole che dedichi a Qualcosa: è molto felice di leggerle!
Hai scritto una cosa molto saggia ♥️ mantenere un atteggiamento aperto e curioso quando parliamo con amiche e amici (che siano quelli di sempre o nuovi) è importantissimo. Le relazioni si costruiscono giorno dopo giorno, non dovremmo dimenticarcene. Grazie!
Ma poi è pure bellissimo: mettersi davanti a una persona con un atteggiamento attento e curioso è proprio un’altra storia!
Svegliata da una zanzara, non riesco più a dormire, e capito qui. Molto interessante il concetto del nascondere parti di sé a seconda di chi si incontra: forse è la base di quella che ho sempre pensato fosse la mia "adeguatezza", il mio sapermela abbastanza cavare in molte situazioni ("cosa reprimo di me oggi?"). A quindici anni ero arrogante e timida. Con la cafonaggine tipica di chi pensa che tutti gli adulti che ha attorno se la sono giocati male e che lei farà meglio perché, è evidente, è intelligente. Ma anche la paura e la dolcezza di chi deve mettersi in gioco ogni giorno senza nessuno che le pari le chiappe.
Sono stata svegliata da una zanzara ogni notte (x5) alle 4 due settimane fa: SO COSA VUOL DIRE! Spero che essere finita qui sia stato, almeno un po’, un sollievo. Arrogante e timida è una meravigliosa combo e in effetti mi ci ritrovo pure io, se ripenso alla me 15enne. Sapersela cavare diciamolo: è una gran bella skill, l’importante è che quella repressione non diventi totale. Ps. Spero che la zanzara trovi un altro luogo dove andare
(vivo in Romagna: le zanzare erano già importanti prima, dopo gli alluvioni sono diventate una piaga che non mi fa dormire da aprile a fine ottobre. Posso solo sperare di trovare altri posti interessanti come questo nei prossimi molti mesi 😅)
qui a Roma di solito arrivano verso giugno e vanno via a novembre. Quest'anno hanno anticipato o almeno in casa nostra: abbiamo forse spostato qualcosa che gli faceva da tana? Non lo so, ma sono state notti difficili: dormivo con la racchetta per ammazzarle con il rischio di colpire la mia faccia o quella di marito, ehm.
Eh, io sono passata alla tenda stile Sudamerica. Ma non passa un filo d'aria e in più di giorno devo legarla perché sennò i gatti vi si appendono, costringendomi ad andare a sistemare i fisher ogni sera con la scala.
Basta zanzare, smettete di aggiungere disagio al disagio!
A 15 anni avevo una cricca campidanese, cercavo strenuamente di equilibrare l'essere "la buona figlia" con l'indole di ragazza curiosa che vorrebbe fare un sacco di esperienze. Negli anni ho realizzato che molte delle idee che avevo di me e delle mie amicizie quindicenni erano grandi proiezioni idealizzate; ci hanno pensato l'adultitudine, le batoste, la terapia ad aprirmi alla vera me. Mi sono ritrovata molto in tante delle cose che hai scritto sull'evoluzione delle amicizie insieme alle noi che diventiamo: non è affatto scontato rendersi conti che quei cambiamenti possono essere molto preziosi e produttivi. Evviva i trenta e i quarant'anni, insomma! 😊
Comunque questo “avevo una cricca campidanese” mi ha fatto volare assai, e ammetto che ho fatto dei voli pindarici immaginando cose. Questa cosa che dici delle proiezioni idealizzate mi sembra molto vera, mi ci ritrovo davvero tanto. E ammetto che non mi è accaduto solo in adolescenza ma anche più in là. Menomale che poi ho compiuto delle evoluzioni. Grazie per questi tuoi ricordi Alice❤️