12 Comments
User's avatar
Luce.iacomino's avatar

Finalmente un' analisi lucida da una persona che riesce a vedere quanto ci sia oltre il ruolo e l'istituzione della nostra malandata ma resistente scuola pubblica. Grazie

Expand full comment
Alice Fadda's avatar

Ti ringrazio di cuore per avermi letta e per questo feedback. Da settembre mi sono tuffata a capofitto in questa relazione con la scuola e le cose che ho visto e vedo sono tutte diverse da come le ricordavo o da come le avevo immaginate. Dobbiamo starle vicino alla scuola pubblica. Non è facile ma dobbiamo farlo per lei e per noi.

Expand full comment
Alice Orrù's avatar

La scena che descrivi della maestra incontrata per strada che vorrebbe divincolarsi è molto significativa: che ruolo importantissimo e pesantemente idealizzato! Mi viene da pensare anche a tutto il lavoro non pagato che queste persone fanno comunque fuori dalle ore in presenza e che raramente viene riconosciuto: la burocrazia soverchiante, le riunioni, la preparazione delle lezioni... Tutto contribuisce a rendere la scuola pubblica un settore su cui battersi e tenere gli occhi aperti.

Expand full comment
Alice Fadda's avatar

Da genitore mi è capitato spesso di emozionarmi per gli abbracci di figlia verso insegnanti o altre figure, come la maestra di danza. Poi ho iniziato ad avere dei dubbi: se cerchiamo di far capire il consenso alle bambine e bambini spiegando loro che devono essere liberз di decidere se farsi abbracciare o baciare dalla zia Erminia, allora dobbiamo anche far capire loro che questo vale anche per le altre persone, soprattutto per le insegnanti che non devono sentirsi obbligate a essere affettuose. E sì, il lavoro non riconosciuto è davvero infinito, non possiamo rendercene conto finché non lo vediamo. Oltretutto, con l'autonomia scolastica e con la trasformazione della scuola in azienda si ritrovano spesso a ricoprire ruoli di coordinamento, come referenti di plesso, o nelle commissioni che gestiscono i vari ambiti scolastici. Da noi fanno riunione ogni martedì pomeriggio. Al solo pensiero mi viene l'orticaria.

Expand full comment
Alice Orrù's avatar

Sono molto d'accordo con il tuo ragionamento, Ali – sia con il tema abbracci che con la questione autonomia scolastica: sono circondata da insegnanti di vario grado in famiglia, dalla scuola per l'infanzia alle superiori, e wow, la quantità di ore non pagate che accumulano è incredibile!

Expand full comment
Martina Madia's avatar

La scuola non sta benissimo, è una grande verità e chi sta dall'altra parte della cattedra (come me) spesso sente il peso di questo lavoro che il mondo vive un po' come una missione umanitaria: le/i docenti devono tenere duro, restare fedeli a loro stessi, fare ciò che fanno per passione e se poi capita anche uno stipendio ringraziare e baciare a terra a prescindere. E qui ci sarebbe un'enorme gigantesca parentesi da aprire a riguardo, e tu hai perfettamente spiegato come questa condizione sia strettamente legata anche alla presenza prevalentemente femminile nel corpo docenti, e a come anche questo venga percepito come un lavoro di cura, in cui devi essere sempre sorridente e accogliente, anche se non ti pagano per tre mesi e ti imbottiscono di lavoro extra che altrimenti non si saprebbe proprio a chi far fare. Dovrebbe riguardarci un po' tutti il mondo della scuola, gioverebbe soprattutto a chi su quelle sedie ci resta seduta/o per ore senza averlo chiesto in fondo, che ci siano in giro genitori come te e tuo marito mi fa comunque ben sperare! Un abbraccio 💕

Expand full comment
Alice Fadda's avatar

Non solo compiti da preparare e correggere ma anche il carico mentale. Ci avevamo mai pensato? Forse no. Siamo in tempo? Non lo so, ma vorrei essere ottimista. Sicuramente c'è davvero tanto lavoro da fare, e soprattutto anche molte teste da cambiare. Ho davvero sentito molto spesso, genitori, anche di quelli che si definiscono "di sinistra" parlare del lavoro dell'insegnamento come qualcosa in cui è fondamentale provare e dimostrare affetto nei confronti delle bambine e dei bambini. Ma perché?

Andreste solo ringraziatз di più per tutto il lavoro - anche quello che non si vede - che fate. Grazie, davvero.

Expand full comment
Martina Madia's avatar

Forse nessuno ci ha mai pensato, anche chi questo lavoro lo ha fatto per anni e lo fa ancora. Ci sono molte zone grigie, troppi sottintesi che vengono lasciati un po' andare perché si è sempre fatto così, e d'altronde mettersi in discussione (da entrambe le parti) è cosa assai difficile e che richiederebbe un dispendio di energie evidentemente considerato superfluo. Anche io voglio essere ottimista comunque, tutto questo studio e approfondimento (anche pedagogico) che stiamo facendo noi, e tutta questa nuova consapevolezza che stanno acquisendo le famiglie dovrà portare da qualche altra parte, nonostante il resto ci remi contro, ahinoi.

Expand full comment
Alice Fadda's avatar

Incrociamo tutto Martina, e non molliamo.

Expand full comment
IgorB's avatar

Avrei tante cose da dire ma fatico a esprimerle brevemente e senza fare il qualunquista. Condivido ogni parola scritta sulla scuola, con l'amara constatazione che spesso i genitori (e i rappresentanti dei) invece di avere un ruolo attivo e propositivo si intromettono nella didattica senza averne titolo. Io non sopporto chi mi dice come fare il mio lavoro senza averlo mai fatto e soprattutto senza sapere in cosa consiste, immagino che per la maggior parte degli insegnanti sia lo stesso quando si trovano di fronte ingerenze eccessive.

Per fortuna Primaria e Secondaria di primo grado qui a casa le abbiamo superate... non invidio chi inizia adesso il percorso.

Expand full comment
Alice Fadda's avatar

Sono assolutamente d'accordo e nel mio percorso ho visto ingerenze già dall'infanzia, e come genitrice ho avuto difficoltà a mantenere la pazienza. Nessunǝ si permette di dire al tecnico della lavatrice come aggiustare la lavatrice, no? Perché dovremo farlo con le/gli insegnanti? Sta tutto in un equilibrio precario, però basterebbe poco, a volte.

Expand full comment
Sabrina Di Giorgio Arteterapia's avatar

Questa newsletter è arrivata nel momento giusto. Proprio ieri ho accompagnato mia figlia alla giornata dell’accoglienza nella scuola primaria che inizierà l’anno prossimo. Con forse fin troppa meticolosità sono andata agli open day di tutte le scuole della zona e scelto quella che più mi ha convinta, sperando potesse essere la miglior scelta per lei. Il cambiamento sarà arduo, spero di starle accanto al meglio, ma poi chi lo sa, non si è mai abbastanza pronti o preparati a ciò che la vita offre. Complimenti per esserti messa in gioco nel ruolo di guida genitoriale. Non tutti ne hanno il coraggio, ed è un peccato visto tutti i mezzi che abbiamo ora per chiedere supporto.

In questo stesso periodo vivo la gioia di condurre un percorso di arteterapia in una primaria. Ho trovato un ambiente fertile, una realtà che mi ha stupita in positivo. Chiediamo molto alle scuole, ma investiamo pochissimo. Ammiro l’estremo impegno delle insegnanti che remano controvento. Ne vedo tante e sono loro grata.

Grazie per il tuo impegno, bellissimo post 💗

Expand full comment