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Apr 30Liked by Alice Fadda

😘😘😘

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Cara Alice, a novembre mi sono trovata nelle stesse condizioni. Non era nemmeno caldo e sotto il piumone a piangere avrei voluto starci per sempre. Di dicembre e gennaio non ho molti ricordi, a parte i fazzoletti accartocciati e gli occhi rossi. Ma da quel punto bassissimo è nata, il primo febbraio, TERRACIELO. Una mattina, all’improvviso, la scintilla si è riaccesa. Non so se è la ormai troppo logora invincibile estate di Camus e i giorni, di certo, non sono tutti pieni e fioriti, specie quando la vergogna come la chiami tu o la mancanza di orizzonte come lo chiamo io mi toglie il fiato. So però che la clinica mi sembra stupenda e sì, le amiche (la tua @valentina aversano in questo caso) non sbrinano solo cervelli ma anche cuori e abbracci. Ti abbraccio forte, e spero di vedervi di persona prima o poi!

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Grazie Nina, per aver condiviso questo tuo racconto, davvero. É importante normalizzare i cambi di passo, i rallentamenti, le cadute. Mi sembra che possa essere il modo per cambiare, in parte, questa società che ci vuole sempre performanti. E sono felice che confermi che fallimenti, o mancanze di orizzonti, possano accompagnarsi poi con delle rinascite, delle celebrazioni, e inaugurazioni. Grazie per i complimenti sulla mia clinica e si, sono fortunata ad avere amiche speciali come Valentina. Un abbraccio anche da qui e so, che presto ci vedremo❤️

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Grazie per questo racconto, Alice. Anche perché pure a me capita di percorrere traiettorie provvisorie, e cadere. E avevo trovato anch'io molto bello l'episodio di Vera Gheno sul fallimento al participio presente: anche perché le parole sono lo strumento più potente e definiscono i contorni delle cose per come sono. E in questo caso dicono che noi umani siamo esseri sempre in transizione.

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Grazie Andrea! La puntata di Vera Gheno ha cambiato davvero la prospettiva, con solo due parole poi. Mi è sembrato così semplice e illuminante insieme. E potente, vero. Credo che di fallimenti, e cadute bisognerebbe parlare più spesso: perché tenercele dentro fa diventare le emozioni che si portano dietro troppo grandi e invalidanti in alcuni casi.

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Io sentitamente ringrazio questo mese pieno di cadute: la Dottoressa Fadda che ne è uscita, che ha finalmente trovato tempo e cazzimma per mettere su la Clinica, mi piace un sacco!

E, in attesa che anche le ferite si rimarginino, offro cerotti coi disegnini stupidi per acchittare un po' questa vergogna, se ne è rimasto ancora qualche rimasuglio pure dopo questa mail bella bella, e un set di bacchette cinesi perché sì, perché se bisogna tirare fuori la cazzimma pure per non farsi portare via quelle al ristorante, quanto è bello non stare sempre ma proprio sempre sul pezzo e ogni tanto scivolare via dalla sella, riposare, ascoltarsi per capire dove fa male.

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Ahahahahah!!!! Ma infatti oh, devo ricordarmi che al secondo giro non mi sono fatta rubare le bacchette. Ho imparato dalla migliore, poi. Grazie Sabri, di tutto ❤️ anche tu sei stata molto d’aiuto in questo periodo (e pure i bao), sallo.

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Io credo fortissimo nelle cadute da cui poi ti rialzi più decisa di prima. Oggi festeggiamo una te che avevamo intravisto già da tempo, ma ogni seme ha il suo ritmo, cresce come e quando gli pare. Poter osservare tutto questo dalla prima fila, anzi dal retropalco, per me è un grande onore. Benvenuto maggio, benvenuta Dottoressa Fadda. GO GO GO GO!

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Sai già quanto mi sei stata d’aiuto ma non smetterò mai di ringraziarti di cuore❤️grazie grazie grazie

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May 1Liked by Alice Fadda

Che bellezza e che liberazione poter raccontare - e noi poter leggere - di tutte queste emozioni che sono le emozioni di tutt*!

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Vero, e credo che la vergogna scaturisca dal pensiero sballato che siamo solo noi a cadere, a sbagliare, a fallire ma in fondo tuttз prima o poi proviamo esperienze simili. Parlarne aiuta eccome. Grazie Fra❤️

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May 1Liked by Alice Fadda

Subito dopo la maturità ho avuto la mia caduta rovinosa. Ce ne sono state altre dopo - com’è normale che sia - ma quella è stata la più spettacolare. Pensavo (a 19 anni, ma a quell’età è tutto infinito presente) che ogni strada intrapresa sarebbe stata un piano B, qualcosa di cui accontentarsi rispetto al “Grande Sogno”. Ecco, per anni ho vissuto una vita “potenziale”: era tutto un passaggio, tutto temporaneo, tutto un “sì ma niente di serio”. La ricerca non è mica finita, ma una mini soluzione l’ho trovata: fare, scrivere, disfare, rifare. Quindi benvenuta Clinica digital, c’è un sacco di lavoro da fare!

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Mi sembra un’ottima soluzione la tua e che funzioni benissimo: si vede anche da qui. C’è sempre da fare, l’importante è cominciare, no? Grazie Angela per aver condiviso la tua caduta rovinosa ❤️

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Dovremmo davvero parlarne di più. Grazie Alice <3

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Ti ho letta subito ma volevo risponderti con la giusta calma. Forse è una delle prime cose che ti ho detto: la tua professionalità traspare proprio dalla passione che metti nel tuo lavoro, nei pensieri e nelle attenzioni che dedichi alle persone che ti incontrano. Sono tanto, tanto felice di aver fatto un pezzetto di strada con te, ci penso spesso.

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Grazie Serena, i tuoi feedback me li tengo nel cuore e ci penso continuamente, sappilo. Sei stata un pezzo importante nella mia evoluzione: e ne sono davvero felice💕

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May 3Liked by Alice Fadda

Alice grazie per aver raccontato questa tua esperienza, con queste parole, con questa grazia.

Evviva la dottoressa Fadda e la sua Clinica!

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Grazie Elena, davvero. Ricevere questi ringraziamenti mi incoraggia enormemente, e mi rende molto felice.

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