Ciao!
La mia ultima newsletter parlava di fallimento ed è stata tra le più aperte e lette.
Forse abbiamo bisogno di parlare più spesso di inciampi e cadute? Facciamolo.
La citazione di oggi, quindi, non poteva che essere sul fallimento: sono certa che vi sarà d’aiuto come lo è stata per me. Perché a volte cambiare un verbo è tutto.
Il blog è ripartito e se mantengo il programma che mi sono prefissata forse (forse) riesco a farlo andare spedito. C’è quindi una nuova puntata di Illustrami con un’illustratrice che è quasi vicina di casa, visto che anche lei risiede nel ridente quadrante di Roma Est: si chiama Laura Angelucci e i suoi lavori sono strabelli.
Dai, non cincischiate e andate a leggere.
Nell’ultima Qualcosa ho raccontato delle mie cadute in bici. Oggi vi racconto della mia prima bici e di come l’ho ottenuta facendomi goccia cinese.
L’esame di quinta elementare era sempre più vicino e io volevo avere una bici tutta mia per scorrazzare finalmente sola soletta, esercitarmi ad andare senza mani e fare l’impennate come faceva mio cugino Maurizio. Sono andata dal mio babbo e gliel’ho chiesta e lui ha detto no, aspettiamo di vedere come va l’esame (che poi a pensarci bene era l’esame di quinta elementare: eddai, come doveva andare oh Ba!?!).
Aspetto. Arriva l’esame, lo passo (assurdo, no?) e della bici ancora nessuna notizia.
E allora attuo una tecnica che, ancora non lo sapevo, è quella della goccia cinese: scassi l’anima fino a quando non ottieni ciò che vuoi. Ma siccome sono sempre stata una creativa, il mio modo di scassare l’anima è stato riempire casa di bigliettini con su scritto:
Li ho nascosti ovunque, nell’armadio, nei cassetti delle mutande di mio babbo, nel cuscino, nelle giacche, nei taschini delle camice. OVUNQUE. Un numero indefinito di bigliettini che, per anni, sono stati ritrovati nei vari meandri di casa, e che ovviamente hanno funzionato. Come me lo ricordo il mio babbo che esce da quel negozio con la mia bici nuovissima. Era viola scuro, con le marce, fighissima, ed è stata la prima cosa davvero mia.
E tu che cosa pazza hai fatto per avere una cosa tua, solo tua? Scrivimi!
Non so se lo sai ma ho aperto la Clinica digital della Dottoressa Fadda, un pronto soccorso per chi vorrebbe tanto comunicare online ma non sa dove mettere le mani. Vieni a scoprirla e fissa una call conoscitiva insieme a me.
Ci leggiamo a fine mese per salutare maggio insieme,
A
Che meraviglia! Chissà se questa cosa dei bigliettini può valere anche per ottenere qualcosa da adulti... ahaha! Un abbraccio!