[* Il termine Signore delle cose viene da Coccodrilli a colazione di Emanuela Nava, un libro che sto leggendo a Lila in questi giorni: Eugenia diventa amica di penna di Chariza, 14enne dello Zimbabwe, grazie a un concorso dell’UPIM. È proprio Chariza a usarlo quando scrive a Eugenia le storie della tradizione africana per raccontare il mondo e la natura che lo circondano. So che il Signore delle cose è, con molta probabilità Dio, ma mi è parso un’appellativo magico, e ben più ampio.]
Questo mese ho spostato la mia scrivania in Sardegna, rallentando un po’ il ritmo, in un giusto equilibrio di bagni al mare, programmazione social, spaghetti alle vongole, campagne Adv e call.
Finalmente posso dirlo ad alta voce: nei prossimi mesi collaborerò con RVM(!), piccola azienda, casa editrice, e magazine con sede a L’Aquila con il pallino della fotografia. Sto preparando un boost vitaminico fatto apposta per loro: strategia, calendario editoriale, supporto per la creazione e la gestione dei contenuti da declinare sui vari canali e campagne advertising.
Sarà davvero un gran bel lavoro, rappresentativo della direzione che desidero dare alla Clinica Digital. In questi anni mi sono accorta che spesso la necessità di chi fa comunicazione per il proprio brand, progetto, azienda non è tanto di avere una persona che crei e programmi per loro i contenuti (è solo una sintesi di ciò che dovrebbe fare unǝ SMM) ma avere qualcunǝ che sia di aiuto e supporto per le diverse attività necessarie a comunicare online con criterio e lucidità. La Clinica è nata infatti per rispondere alle più svariate esigenze. Per esempio: potresti fare le foto più belle al mondo ma il calendario editoriale ti fa venire gli scompensi, oppure cerchi di scervellarti a capire come mettere su la tua nuova newsletter ma hai paura di rompere Substack o, ancora peggio, Mailchimp, o magari hai solo bisogno di una mano con le Adv Meta.
Qualunque sia la tua necessità, hai ancora una settimana circa per bussare alla porta della Clinica Digital: ho impostato l’out of office (per quest’anno, poetico) dall’7 al 21 agosto. Oppure ne riparliamo a settembre: decidi tu.
Ho appena finito Manuale di caccia e pesca per ragazze di Melissa Banks, con la traduzione di Marcella Maffi, Gli strati di Pénélope Bagieu, L’attesa di Keum Suk Gendry-Kim, Stargazing di Jen Wang e Tomorrow, and Tomorrow, and tomorrow di Gabrielle Zevin, tradotto da Elisa Banfi: tutti bellissimi e straconsigliati, soprattutto l’ultimo, che rileggerei anche domani, e domani, e domani.
Sto leggendo Le banditesse. Storie di donne fuorilegge in Sardegna di Franco Fresi, perché donne e banditismo sono l’acqua mia.
Leggerò Una famiglia americana di Joyce Carol Oates, tradotto da Vittorio Cartoni, perché è il libro di settembre di
.Sono giorni in cui ho bisogno di lasciar correre l’immaginazione per scappare un po’ dalle cose e il modo migliore per farlo sono le due stagioni dei corti sperimentali dal titolo CortoCircuito su Disney +. Ve li consiglio soprattutto se avete avuto sempre voglia di lanciarvi dentro una pozzanghera per vedere cosa contiene.
Chiudo qui questa puntata un po’ bislacca, per rivederci a fine agosto - o forse a metà settembre, si vedrà. Ti auguro di leggere tantissimo, di mangiare cose nuove, di riempirti le tasche di fotografie e cartoline da riguardare nei mesi che verranno.
Ti ringrazio per avermi letta e ascoltata anche questa volta. Ne avevo bisogno.
A presto
A
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