Ciao!
Chi scrive sta affrontando stravolgimenti di vario genere, che per ora non riesco a verbalizzare. Li tengo ancora per me, con la speranza che quando arriverà il momento di lasciarli uscire siano belli che sistemati. Nel frattempo ho frugato nei cassetti e ho fatto di tutto per trasformare questi stravolgimenti in opportunità .
Ho un blog che, ehm, si è fermato di nuovo. Sto lavorando per evitare che non accada però. Puoi incrociare le dita per me? Grazie.
Varie cose mi fanno toccare il cielo con un dito. Molte, devo ammetterlo, sono cose che si mangiano. L’elenco è lungo ma ai primi posti c’è sicuramente il mangiare i calamari fritti, magari in un chiosco sul mare con un bicchiere di vermentino - se poi sono anche preceduti da uno spaghetto alle vongole volo altissimo. Se però, dovessi immaginare di friggerli in casa, il pensiero si trasforma immediatamente in un inferno fragoroso e spaventoso. Amo mangiarli ma non cucinarli, perché quando l’ho fatto, quell’unica volta, tanti anni fa, la cucina ha preso fuoco.
I calamari erano stati infarinati per bene, il vino era in frigorifero ma quando il primo calamaro ha toccato l’olio caldo la padella si è trasformata in una specie di braciere: al suo interno una fiamma ballerina che non aveva alcuna intenzione di farsi più piccola, anzi. Mio marito ha pensato bene di soffiarci su e lei di tutta risposta ha sbattuto contro il muro per poi tornare indietro, farsi in due, e tuffarsi sul tappeto e arrampicarsi sul mobile della cucina. Io saltellavo sul tappeto per spegnere le fiamme, la mia amica e coinquilina di allora, Valentina, era in un angolo della cucina, paralizzata e bianca come un cencio, Federico continuava a reggere sta benedetta padella senza saperci che fare, fino a quando il mio amico Giovanni gliel’ha strappata di mano per lanciarla fuori in terrazzo. Abbiamo spento le fiamme, dato una pulita, buttato i calamari e ordinato una pizza. E io, dopo tutti questi anni continuo a chiedermi: se non avessimo avuto il terrazzo l’avrebbe lanciata dalla finestra, la padella?
Se hai anche tu hai un esperimento culinario andato male, raccontamelo scrivendomi qui, o sotto nei commenti. Come sempre puoi anche lasciare un cuore, o ricondividere con chi vuoi. Ci si vede a fine mese con Qualcosa versione grande.
A
ps. se vivi a Roma da stasera fino a domani c’è il Festivalino Prenestino, organizzato da
in quel di Sparwasser, al Pigneto. Vieni, dai!
Un riso alle melanzane improvvisato con le mie coinquiline in anni universitari venne così disgustoso che per anni, dopo quel giorno, rifiutai di mangiare le melanzane che pure mi piacevano tantissimo. Al solo vederle mi tornava la nausea. Ancora adesso le mangio solo cucinate in certi modi, non devono assolutamente mai avere la forma di dadini 😅
Bellissimo questo racconto. Mi ha davvero fatto sorridere di cuore. 🩷 Mi sono immaginata tutta la scena ed ammetto che il terrore di dare fuoco alla cucina è il motivo per cui non ho mai fritto il pesce a casa. ðŸ¤ðŸ¤
In compenso un giorno facendo il pane alla curcuma fatto in casa io e una mia amica lo abbiamo messo a lievitare in una ciotola troppo piccola e l'impasto ha tipo preso vita uscendo dappertutto e colando sulla cucina in stile flubber...🤣🤣 Un abbraccione 🤗✨🌈