Ciao,
venerdì sera ho fatto una cosa gggiovane, che diversi anni fa avrei affrontato con molta più energia, e invece sono rientrata a casa con una stanchezza incredibile e dei dolori alle gambe come se avessi scalato una montagna. Sarò mica andata a ballare?
Maddeche! Sono semplicemente andata ad Enotica, che per chi non abita a Roma è una tre giorni con vignaioli da tutta Italia (e Francia) dentro le celle del Forte Prenestino: in pratica cammini per queste due lunghe gallerie e assaggi vini fermentati sulle bucce, vini in acciaio, in botte, di uve autoctone e così via.
Devo dire che è un’esperienza molto bella perché ti ubriachi allegramente (alla modica cifra di 5€) e nel frattempo conosci un sacco di storie interessanti. Per esempio, ho scoperto la Comunità Umaia: un piccolo gruppo di donne, bambinз e uomini scappati da Milano per andare a vivere sui colli tortonesi, di sola campagna. La viticoltura e la cerealicoltura è la loro unica attività da reddito, mentre l’orticoltura è la loro fonte di autosufficienza. So che siamo pienз rasз di queste storie di “mollo tutto e vado a vivere la terra” ma ascoltare le parole di una delle protagoniste è stato molto bello.
Poi la calca nelle gallerie del Forte è diventata insostenibile e l’unica cosa che ho potuto fare è stata ritrovare la via dell’uscita e tornare a respirare. Ogni tanto si può fare, dai: menomale che esistono gli antidolorifici…



Se hai letto l’ultima Qualcosa sai già che mi sarebbe piaciuto iniziare a lavorare al recupero di tutti i contenuti che in questi anni ho dato in pasto alle piattaforma Meta e tenerne finalmente traccia nell’unica casa di proprietà che possiedo: il mio sito.
Ho iniziato a farlo nei ritagli di tempo e spero tanto di riuscire a essere costante.
Da oggi trovi sul mio blog un nuovo articolo con 3 recensioni di 3 graphic novel di 3 autrici italiane, diverse tra loro ma accomunate dal tema del corpo femminile.
Mi piace fare esercizi di osservazione e ogni tanto mi appunto delle cose che vedo e che trovo buffe, strane, particolari.
Per andare a prendere a scuola mia figlia attraverso un piccolo parchetto con tanti ulivi, lecci e pieno di pappagalli. Per un lungo periodo mi è capitato di vedere, quasi ogni pomeriggio, un uomo sotto a un albero: credo facesse un pit stop per fumarsi una canna in mezzo al verde. Quando dico in mezzo al verde, intendo che la sua testa si trovava letteralmente dentro i rami e le foglie dell’albero che aveva scelto come suo luogo di relax. Così dentro che non sono mai riuscita a vedergli la faccia.
Quello che vedevo era all’incirca così:
Questa edizione piccola finisce qui: se anche tu hai degli esercizi visivi che vuoi condividere con me mi piacerebbe scoprirli.
Puoi sempre scrivermi, lasciarmi un cuore o un commento per farmi sapere che ne pensi di Qualcosa. Qualunque cosa mi farà felice.
Ciao ciao
A
Anche io sto per mettermi col passaggio dei contenuti sul sito, ma mi rendo conto con orrore che praticamente non so piú come muovermi, nonostante FTP e compagnia siano stati miei compagni di vita. Ce la faremo.